Finalmente vi posso parlare di questo progetto che tengo nel cassetto da mesi!
Nato da un idea, ma soprattutto dalla bravura e dalla fine penna di Andrea Maggiolo, "Micronarrativa" è vita in 140 caratteri.
Personaggi visti di sfuggita. Racconti molto brevi. 140 caratteri, perché Micronarrativa nasce qui su twitter, e su twitter lo spazio a disposizione è quello, praticamente un monolocale digitale. Potete trovare i racconti di Andrea con un po' più di spazio (ma sempre in 140 lettere) anche qui sul suo sito personale.
Era da tempo che seguivo le sue "vite" e, tutte le volte, finite quelle poche righe, oltre ad emozionarmi, mi chiedevo come facesse a rendere così umane delle semplici lettere.
Ho raccolto la sfida, da oggi cercherò insieme ad Andrea di rendere umane linee e colori nella speranza che anche loro, a loro modo, sappiano raccontarvi una storia.
21 commenti:
fichissimi!
come sempre. (da leggere con il primo commento).
poche parole...poche linee...tanta fantasia! :) E' una grande sfida dare "corpo" a un racconto ( così breve, poi)! Bellissimi i volti, mi associo agli altri commenti...A me affascinano in modo particolare i disegni che nascono così, per illustrare parole.
Progetto stupendo e affascinante.
Ma ha già un destino editoriale?
Grazie Luigi! beh diciamo "in fase di decollo" :)
sono illustrazioni e microstorie bellissime. il mio preferito è di gran lunga nico.
complimenti, bel progetto :)
doveroso inchino...;)
Ziz@
ziza!! Ma tirati su! tu non ti devi inchinare! se no io devo prendere una pala e scendere al piano di sotto! Un giorno vengo a vedere le tue cose live! ocio è! :) Grazie comunque!
...la mia preferita forse è Maria, tenerissima!
Ma come sono nate queste storie? Ci sono spunti reali? Il sito di micronarrativa mi sembra non lo spieghi. E i personaggi che hai disegnato, com'è caduta la scelta proprio su di loro? (sono moltissime storie che ci sono sul sito!)
Ancora complimenti! :)
Grazie mille!
Guarda, sulla genesi di queste storie bisognerebbe sentire il grandissimo Andrea Maggiolo. A dir la verità mi son sempre chiesto anche io se camminando per strada, bevendo un caffè al bar, viaggiano in treno Andrea immagini le vite della gente che semplicemente gli passano accanto...io le trovo molto profonde e le poche lettere che le compongono hanno la capacità di scavare dentro le vite che, anche se immaginarie, fanno riflettere!
Mi è bastato questo per immaginare dei profili..scelti a caso come in mezzo ad una folla di persone.
meravigliosi (e intanto ne sogno uno di me).
nina
Beh una piccola vita in carto"N"ina. :)Grazie mille!
gran bel lavoro. bella l'idea, belli i testi, bella l'impaginazione, magnifiche le illustrazioni
ma una valentina non l'hai illustrata?
(un grande sorriso grande)
Seguo micronarrativa e ora ho scoperto i tuoi fantastici disegni. Bravissimi. Vi stimo.
ilaria
Sono arrivata qui non so come e sono entusiasta sia dei microracconti che delle illustrazioni...mi piacerebbe poter pubblicare sul mio blog qualcosa, posso farlo? mi autorizzate?
Ci terrei tanto a farle conoscere ai mie lettori e ai miai amici...
Elisabetta
Certo Elisabetta, con molto piacere! :) e grazie mille per i complimenti!
Ancora grazie!
http://mattadaslegare.blogspot.com/2012/01/micronarrativa-illustrata.html
ciao Riccardo! ieri ero sul treno e ho ascoltato uno sprazzo di conversazione che mi ha ricordato i racconti di micronarrativa e i tuoi esperimenti linguistici a doppio senso...Ho cercato di appuntarlo nella mente. Erano lui e lei a parlare, abbastanza giovani, verosimilmente tossicodipendenti: lui faccia emaciata, trasandato, magrissimo, trascinava le parole; lei esagitata, intervallava il discorso con pesanti improperi. A un certo punto lei dice a lui: " Nella mia famiglia abbiamo tutti due nomi. Mio fratello grande si chiama Gianpasquale; il secondo Franco Alberto, e io Maria Grazia. E abbiamo un cognome lunghissimo. Due nomi e un cognome lunghissimo. Non sono mai riuscita a stare nella riga. Ogni volta che devo firmare vado fuori dalla riga.
E' questo che mi ha fatto andare fuori! La riga." Be' mi ha fatto davvero sorridere...Ciao, buon anno!
Ciao Vale! dialogo da incorniciare!:) del resto anche io dopo anni di pendolarismo so bene che il treno è territorio di grandi spunti! Quando andavo in accademia ho sempre avuto il pallino di disegnare ogni giorno un volto da stazione, poi il freddo, il sonno e il traballare del vagone mi hanno sempre fatto desistere!...mi rifarò cno i racconti di Andrea! ;)
eheh :) anche tu mi fai sorridere!...buon lavoro, di materiale mi sembra che ne hai parecchio per rifarti e non ci son più scuse! ;)
Posta un commento