lunedì 16 gennaio 2012
Il maestro e la linea
Decido di caricare questa serie di schizzi fatti sul taccuino sull'uso maldestro e occidentale di una serie di pennelli cinesi che mia zia mi ha regalato a Natale.
Gran lusso (i pennelli).
Peccato che non li sappia usare a dovere e non sappia neanche da dove cominciare!
Come iniziazione mi hanno consigliato di leggere: "Passeggera del silenzio" un libro di Fabienne Verdier, sull'approccio di una giovane artista francese all'antica arte della calligrafia.
Il rapporto che l'oriente ha con l'arte e l'intimo legame che c'è tra l'uomo e, addirittura, una sola linea nera è affascinante. Sembra che riescano a caricare su un solo tratto un mondo fatto di fiumi, montagne, rocce, fiori e l'uomo diventa un tramite tra le forze della natura e il foglio, con il pennello che si trasforma nel vettore di tutte queste energie. Per questa ragione ho pensato che se l'uomo è così importante per la riuscita del tratto, meritava di farlo entrare anche lui nel disegno, dopo tutto anche lui è fatto di inchiostro.
Questi sono solo alcuni. Il resto lo trovate qui
La serie si chiama " il maestro e la linea".
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6 commenti:
Meravigliosi!
Sarei curiosa di provarli questi pennelli!
stupendi! sono così armoniosi! E quanto è vera questa frase: "l'uomo è così importante per la riuscita del tratto"
Belli, Riccardo. Davvero molto, molto, molto belli. Li ho "apprezzati" anche su behance.
Un abbraccio.
Grazie Clyo, per gli amanti del genere dipingere con un pennello cinese è favoloso, da un tratto grande un capello ad un tratto da pennellessa con un lieve tocco di dita... una vera estasi!
Ciao Martina, grazie! Incredibile guarda, leggevo che ci vanno ore di preparazione del corpo per fare anche una sola linea!
Ciao Luigi! Grazie mille come sempre!
Pero que cosa tan bella! Son a la vez imágenes muy potentes y muy delicadas.
Mi piace molto!
Gracias Diana!!
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